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Il dialogo interno influenza la performance dei tennisti professionisti. E’ importante come si effettua un gesto tecnico, ma è altrettanto importante, potenziante, quali parole o quale linguaggio interno usiamo durante un cambio campo o in attesa di ricevere il servizio.

 

Avete mai pensato a qual è la durata del gioco effettivo di un tennista in un match di 3 ore?
Ebbene nell’US OPEN del 2013 il tempo calcolato effettivo è stato solo del 17,5% per i tennisti maschi: 28 minuti di partita! Il resto? Cambi di campo, preparazione di un servizio e discussioni con il giudice. Quindi un tennista passa circa 2 h e 40 min, giocando un’altra partita altrettanto importante: la partita con i propri pensieri, con il suo dialogo interno.

Si capisce quanto usare un linguaggio positivo è fondamentale per usare il 100% delle proprie potenzialità nel percorso per raggiungere il proprio obiettivo (di perfomance o di processo che sia).

Come fare a sfruttare il potenziale del dialogo interno?

  • Avere un focus costante sul nostro obiettivo, sulla nostra perfomance
  • Usare parole “potenzianti” tipo: CE LA FARO’! SUCCESSO!
  • Cancellare le immagini dell’errore appena effettuato
  • Non usare parole depotenzianti: “Ma come fai a sbagliare!!” – “Questo punto lo faceva anche un ragazzino

Nel momento in cui parliamo a noi stessi in termini negativi diamo un input al nostro stato d’animo che elaborerà il nostro linguaggio procurando una fisiologia “depotenziante”, quindi un gesto contratto e un risultato negativo.

 

Usare affermazioni come “Voglio vincere il prossimo punto” – “ Voglio mettere il servizio in quell’angolo” determina lo stato d’animo per effettuare un gesto tecnico privo di condizionamenti e sotto il proprio totale controllo.

Personalmente durante la mia esperienza agonistica ho avuto modo di sperimentare l’efficacia del linguaggio positivo e il dialogo interno potenziante.

Due anni fa in una competizione a squadre dovevo giocare con l’avversario più forte che in classifica era in una posizione decisamente migliore della mia. Un atteggiamento superficiale mi spingeva ad utilizzare i miei turni di servizio al meglio e a cercare di creare una sorta di convinzione depotenziante nel mio avversario. Mi sono detto: SEMPRE DENTRO LA PRIMA. Sono alto 1 e 94, la prima è incisiva. Ripetendomi ad ogni inizio servizio questo piccolo “mantra” – SEMPRE DENTRO LA PRIMA-  non solo vincevo i miei turni di battuta abbastanza facilmente, ma inducevo il mio avversario a prendere rischi durante i suoi turni. Dopo il primo set il suo linguaggio interno è diventato negativo, punitivo, fino a fargli perdere aderenza al match. La partita è andata a mio vantaggio in tre set.

Se volete migliorare il vostro linguaggio interno durante la perfomance o durante la preparazione delle vostre competizioni tennistiche contattatemi senza impegno.