In una sola frase il mental coach sportivo è “colui che allena la mente degli atleti”. Accanto all’allenatore che prepara il fisico degli atleti per le gare, troviamo la figura del mental coach sportivo.
Il motto del mental coach sportivo: “raggiungere la vittoria”. Tutto ciò di cui ognuno ha bisogno per raggiungere la vittoria è dentro sé stessi, il difficile è scoprire questo potere e imparare ad usarlo. Il mental coach sportivo è la figura professionale che aiuta gli atleti a fare proprio questo.
Il mental coach sportivo aiuta gli atleti:
- ad aver fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità
- a non temere il confronto con gli altri durante le gare
- a non vedere limiti alle proprie possibilità di successo
- a porsi obbiettivi intermedi che concorrono al raggiungimento dell’obbiettivo finale
- a limitare le emozioni negative prima e durante una gara
- a superare insicurezze, paure e momenti di stasi
- a migliorare la qualità delle prestazioni sportive
- a migliorare il rapporto dell’atleta con il proprio team in caso di gare a squadre.
Il mental coach sportivo non ha nulla a che fare con la medicina, la psicologia o strane pratiche di manipolazione mentale: il mental coach è un “consigliere” fidato che aiuta gli atleti a riscoprire se stessi e le proprie capacità; insegna agli atleti a trovare la fermezza mentale per affrontare serenamente le gare a qualsiasi livello. Per questo motivo la fiducia tra il mental coach sportivo e il coachee è uno degli elementi imprescindibili di questa relazione di collaborazione e condivisione di obbiettivi.
Secondo voi nella nazionale di calcio italiana era presente la figura del mental coach? Questa non vuole essere una banale polemica, ma un’osservazione nata dalle tre partite di ben poco livello e soprattutto dalle successive polemiche. Il coach nulla ha potuto… perché nulla si poteva in un gruppo che non c’era?