Il fine ultimo del mental coach è dunque di responsabilizzare il soggetto, renderlo padrone delle sue azioni, infondergli quella fiducia necessaria per agire senza dubitare di se stesso.

Per fare ciò il mental coach deve avere necessariamente delle competenze, che mostrerà successivamente durante l’intero percorso.

Sono essenzialmente 11 le competenze che un mental coach deve possedere per essere considerato tale:

Un mental coach è una figura professionale che interviene nel momento in cui un soggetto è in evidente difficoltà e non sa bene come uscire fuori da uno stato che lo opprime e gli reca un danno. Badate, è una situazione che non ha nulla a che vedere con una patologia ma piuttosto con l’incapacità del individuo di gestire momenti di forte tensione emotiva, caratterizzati da stress, dovuti forse ad una carenza di base di autostima.

Il fine ultimo del mental coach è dunque di responsabilizzare il soggetto, renderlo padrone delle sue azioni, infondergli quella fiducia necessaria per agire senza dubitare di se stesso.

Per fare ciò il mental coach deve avere necessariamente delle competenze, che mostrerà successivamente durante l’intero percorso.

 

Sono essenzialmente 11 le competenze che un mental coach deve possedere per essere considerato tale:

  1. in anzitutto al coach è richiesta una buona visione globale del problema, senza questa non sarebbe in grado di dare quell’aiuto concreto che il soggetto richiede, poiché non saprebbe come muoversi, da dove iniziare;
  2. allo stesso tempo però un mental coach deve essere in grado di studiare nei minimi dettagli l’obiettivo che il coachee intende raggiungere in quanto, si sa, i particolari fanno la differenza e possono determinare il successo o l’insuccesso di un’azione;
  3. estremamente importante risulta possedere delle ottime capacità comunicative,
  4. un serio mental coach deve avere la propulsione a rinnovarsi, deve aggiornarsi continuamente, soprattutto perché le tecniche utili alla sua professione sono in costante mutamento, deve quindi essere preparato e professionale al fine di indurre fiducia e tranquillità in colui che segue e aiuta. Investire sulla formazione è il primo passo per costruirsi quel bagaglio di esperienze e conoscenze utili per qualsiasi evenienza (chi si rivolge a lui spesso ha proprio questo problema ovvero il non riuscire a capire, o l’aver capito troppo tardi, che occorreva cambiare rotta; pertanto sarebbe da stupidi e poco coerente non fare ciò che si pretende venga fatto da altri);
  5. il mental coach deve essere un grande lavoratore, deve fare la differenza, deve andare oltre le semplici frasi dette e non lasciare nulla al caso:
  6. un mental coach deve essere in grado di motivare, di trascinare colui che guida, deve saper toccare i giusti tasti perché egli agisca e si realizzi, deve quindi sviluppare una mentalità vincente;
  7. per essere seguito deve essere autorevole, che non vuol dire autoritario; le sue scelte devono essere coerenti con le azioni messe in atto;
  8. un mental coach deve aver chiaro quale sia il suo raggio d’azione, deve dare la possibilità di crescere al suo allievo e non cadere nella presunzione che essendo più alto di grado la sua opinione conti di più. Deve sempre tenere a mente che l’obiettivo è far camminare da solo l’individuo e non instaurare nessun legame di dipendenza;
  9. è fondamentale che abbia una notevole padronanza del linguaggio, per esprimersi in maniera chiara ed efficace, soprattutto perché una delle tecniche da lui utilizzata consiste proprio nel andare ad influire sul dialogo interno ponendosi delle domande utili e caricandosi con frasi che inducano a sentimenti positivi;
  10. un buon mental coach deve possedere delle ottime capacità gestionali, pianificare al meglio il piano d’azione da mettere in atto, seguendo in maniera logica una certa linea di pensiero;
  11. infine, ma non per questo meno importante, un mental coach deve credere totalmente che la persona che ha di fronte possa crescere e vincere le sue sfide.

Tutte queste regole sono basate su un concetto che altri non è che fidarsi di chi si ha di fronte, scommettere su di lui e trasformarlo in un vincente.