Mi è capitato qualche tempo fa di interessarmi in maniera più approfondita al mondo dei Nativi d’America, i famosi Indiani. Da questi popoli, legati alle tradizioni e ai valori veri dell’esistenza ed ai cicli della natura, noi evoluti POSSIAMO imparare molto.

 

EDUCARE VUOL DIRE PROPORRE SFIDE

I bambini Sioux avevano una vita un po’ più “complicata”, nella sua normalità, rispetto ai bimbi di oggi. Affrontare situazioni ed ambienti difficili era fattore imprescindibile per sopravvivere.

Fin da piccoli questi bimbi dovevano svolgere dei compiti la cui difficoltà aumentava con il passare del tempo. I più giovani, per esempio, dovevano andare tutti i giorni a prendere l’acqua per il villaggio. Immaginatevi 10-15 bambini che, sotto la supervisione di una persona adulta, andavano in mezzo alla foresta per strade impervie e tornavano al villaggio portando l’acqua. Il loro tutor adulto, provvedeva a disseminare il percorso di piccole difficoltà da superare, per procedere verso l’acqua.

Gli scienziati ci dicono che il cervello insegue la comodità ma impara dalle difficoltà.  

Gli indiani non avevano, fra le loro fila, esperti scienziati ma erano esperti di vita. Torniamo ai nostri piccoli “cuccioli”… naturalmente la strada di ritorno verso casa, cambiava sempre rispetto a quella percorsa all’andata e, con il variare del percorso, variavano anche le difficoltà.

I piccoli Sioux erano affiancati da bravissimi Mental Coach.

 

PERCHE’ I  SIOUX ERANO DEGLI ABILI MENTAL COACH?

I Sioux, bravi Mental Coach? … SI’.

Gli obiettivisempre ben delineati e raggiungibili. Niente aspettative IMPOSTE  o responsabilità inadeguate alle effettive capacità,  SOLO L’INSEGNAMENTO A CRESCERE nel rispetto di sé e DEGLI ALTRI.

Le difficoltà: da superare in maniera graduale e solo dopo avere acquisito le capacità necessarie, senza l’esistenza di stress ed ansia.

La concentrazione: doveva sempre essere massima. Le difficoltà erano sempre dietro l’angolo ed i piccoli indiani, non potevano farsi cogliere impreparati. C’erano, SEMPRE,  piccoli massi da spostare, rami da tagliare per proseguire e il percorso, presentava spesso superfici diverse su cui procedere, con difficoltà. Queste ultime, aumentavano con il crescere dell’età anagrafica.

Le capacità motorie e mentali, miglioravano perché la quotidianità proponeva situazioni diverse e NON COMODE. Quindi?

 

DIFFICOLTA’?……NON NASCONDIAMOLE

Ogni giorno i piccoli Sioux avevano delle SFIDE da superare con difficoltà annesse.

Il superamento di  ostacoli sempre maggiori accresceva in loro la consapevolezza del  loro valore come persone con il conseguente incremento della propria autostima.

Una persona consapevole e con la giusta autostima, sarà pronta per affrontare la vita in modo pieno, sentendo il bisogno di migliorare tutto ciò che la circonda…. CHE GRANDE COSA PER LA NOSTRA SOCIETA’.

Cito Paolo Crepet che non appartiene alla tribù dei Sioux ma è un noto psicologo dei giorni nostri che si occupa anche di problematiche relative agli adolescenti, riportando una sua considerazione: “Quando per strada, vedo un bambino con le ginocchia “sbucciate”, sono felice. Quel bimbo ha superato qualche difficoltà e quindi avrà un bagaglio di capacità migliore per affrontare la sua vita”.

 

Da Mental Coach e da allenatore di squadre giovanili di basket uso le difficoltà come strumento per insegnare a crescere

Io, da disabile, ho imparato sulla mia pelle il valore della fatica per superare le difficoltà. FUNZIONA!!!

I genitori  delle ultime generazioni spesso provvedono a sgombrare la strada dei loro figli da tutte le difficoltà possibili ed immaginabili. Ho sentito, per esempio, una mamma dire a suo figlio, in procinto di cominciare l’allenamento: “Mi raccomando, non sudare troppo che hai già il raffreddore”.

Le capacità si acquisiscono affrontando le difficoltà. 

La fiducia in se stessi non è un regalo ma ci viene data dalle esperienze affrontate, dai problemi grandi e piccoli risolti. La vita di tutti i giorni è la palestra dove si acquisiscono le abilità per affrontare le sfide che ci verranno proposte. Se ai nostri figli, impediremo di sudare, di affrontare le difficoltà, impediremo loro di essere degli atleti/uomini capaci.

E TU?  SEI UN SIOUX?

Quanto tieni all’allenamento dei tuoi figli? Quante difficoltà fai affrontare ai tuoi figli?