La swot analysis è uno strumento molto utilizzato in azienda, per costruire nuovi progetti o per immaginare nuovi business e processi.
E’ uno strumento semplice e se ben usato può essere un valido supporto di coaching per i professionisti, per impostare piani d’azione, time line efficaci e analisi dei rischi di una nuova, attività.
S.W.O.T. … WHAT?
La swot analysis è uno strumento classico del business per l’analisi delle situazioni e per orientarsi nell’individuazione dell’obiettivo.
Vista la sua semplicità la swot analysis è indicata anche come utile strumento di autovalutazione per mettere meglio a fuoco lo stato attuale della situazione che si sta vivendo, la direzione verso cui si vuole andare e soprattutto se l’obiettivo che ci si è prefissati è in linea con le proprie convinzioni oppure no: ecco perché la swot analysis può essere mutuata dal business e diventare strumento efficace di coaching.
S.W.O.T è un acronimo che sta per:
S: strenghts – punti di forza
W: weaknesses – punti di debolezza
O: opportunities – opportunità
T: threats – minacce
COME USARE LA SWOT ANALYSIS
Immaginate di prendere un foglio A3, dividerlo in quattro quadranti e all’interno metterci le 4 voci che abbiamo visto sopra: punti di forza, punti di debolezza, opportunità, minacce. Prendiamo anche 4 pennarelli colorati e… let’s go!
Facciamo l’esempio di un Manager che desidera rafforzare le sue aree o dare una nuova direzione alla sua crescita professionale.
STRENGHTS: punti di forza che dipendono solo da se stessi
(di solito vengono inseriti nel quadrante in alto a sinistra)
- Su quali competenze e punti di forza puoi veramente contare?
- Cosa dicono di positivo gli altri su di te?
- Quali esperienze o risultati (achievement) puoi vantare?
- Quali sono i motivi per cui gli altri amano lavorare con te?
- In quali valori credi?
- Cosa ti rende unico? Cosa pensi di saper fare meglio degli altri?
Questo elenco di domande è una prima carrellata utile a focalizzare in maniera dettagliata le aree di appoggio forti del professionista e funziona bene anche per un altro scopo: concentrare l’attenzione sui propri punti di forza è fondamentale per attivare e ri-attivare la motivazione.
Ad esempio, un manager che stia attraversando un momento di difficoltà o che sia costretto a cambiare unità, può trovare nella rifocalizzazione delle aree di forza una nuova scintilla per la propria autostima.
WEAKNESSES: punti di debolezza che dipendono solo da se stessi e che possono impedire di raggiungere gli obiettivi
(quadrante in alto a destra)
- Cosa dovresti migliorare per raggiungere i tuoi obiettivi?
- Hai ricevuto dei feedback negativi sulle tue competenze o risultati?
- Quali attività rimandi in maniera regolare all’ultimo minuto?
- Quali aspetti della tua personalità impedisco di raggiungere velocemente i tuoi obiettivi?
- Dove stai sprecando più risorse?
In questa area un esercizio molto interessante che si può fare è la famosa ristrutturazione ovvero fare la “conversione” dei punti deboli in eventuali punti di forza.
Ad esempio:
- In quale contesto i tuoi punti deboli possono essere utili?
- Ci sono persone o situazioni che ritengono utili quello che tu ritieni punti di debolezza?
- Quali abilità stai utilizzando che invece in questo contesto diventano punti di debolezza?
Questo esercizio di ristrutturazione serve a rimodulare, come una manopola del volume, il livello di auto-motivazione e contribuisce a ristrutturare anche a livello linguistico alcune convinzioni che sono fortemente depotenzianti.
OPPORTUNITIES: fattori esterni che possono aiutare a raggiungere i propri obiettivi
(quadrante in basso a sinistra)
- Vedi delle mancanze o opportunità nel tuo settore/mercato?
- Il tuo settore sta crescendo? Se sì, come puoi trarne profitto e vantaggio? Se no, quali altri settori può ritenere utile approfondire per diversificare?
- Vi sono altre persone che conosci che magari stanno ottenendo qualcosa nel tuo settore all’estero?
- Hai relazioni con persone influenti?
- Cosa sta succedendo di utile intorno a te?
- Quali occasioni di networking ci sono e dove potresti conoscere persone influenti?
In questo caso il focus è spostato sull’ambiente e sul mercato che ogni giorno ci presenta delle opportunità.
Anche qui tutto viene indirizzato in versione positiva per far stare in assoluta situazione emotiva positiva il professionista/manager, e per renderlo consapevole delle opportunità.
THREATS: minacce, fattori esterni che possono impedire di raggiungere gli obiettivi
(in basso a destra)
- Ci sono altre persone che puntano al tuo stesso mercato/ufficio/posizione/ruolo? Cosa stanno facendo?
- Ci sono minacce tecnologiche/legislative che possono crearti problemi per il tuo sviluppo /mercato?
- Prevedi un aumento dei costi/spese a medio termine in relazione alla tua attività?
- Ci sono fattori che possono crearti problemi a causa dei tuoi Punti di Debolezza?
Anche in questo quadrante è utile creare l’opportunità di ristrutturare eventualmente le minacce individuate con una gestione positiva che passa attraverso i propri punti di forza.
Eliminare i rischi più bassi e verificare quelli più alti attraverso un piano d’azione, verificare se si possono convertire le minacce in opportunità attraverso i propri Punti di Forza.
A TUTTO S.W.O.T.: BUSINESS E MENTAL COACHING
L’utilizzo della S.W.O.T. nel business e nel mental coaching è sempre volto a mantenere un focus dettagliato e positivo di quali azioni compiere sia in ambito esterno (minacce e opportunità che non dipendono direttamente da se stessi) che in ambito interno (Punti di Forza e Punti di Debolezza).
La S.W.O.T è anche un gioco per rompere gli schemi: se ben organizzato sia a livello individuale che a livello di team (Team Coaching), può fare partecipare attivamente il nostro Manager e Business Man, alla costruzione di un percorso di consapevolezza forte e pieno di informazioni. Il passaggio successivo sarà stilare un piano d’azione.
Io personalmente, come Manager di Manager, utilizzo spesso questo strumento, sia come focus di un momento particolare di un manager (cambio unità, cambio mansione) sia come elemento di animazione tra i manager, in alternativa alla solita noiosa riunione.
Penso che si possa utilizzare la SWOT anche come una sorta di brainstorming più strutturato.
I miei lo sanno già, quando mi vedono nella saletta armato di pennarelli e flip chart, mi dicono… “Capo, andiamo di SWOT??”
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