Che cosa rispondereste se qualcuno vi domandasse: chi è un mental coach?

Probabilmente, data la parola mental,  pensereste immediatamente ad una sorta di psicologo. Sbagliato.

Traducete letteralmente: allenatore mentale. Bene, che cosa fa dunque?

Il mental coach è un professionista a sostegno di una persona in difficoltà, pienamente convinto che la sua stessa mente possa intervenire attivamente nelle attività quotidiane che è solito svolgere, influenzandone positivamente o negativamente l’esito finale. La sua missione è scovare le potenzialità latenti di questo individuo, capire quali siano gli obiettivi che intende raggiungere e fornirgli gli strumenti necessari per tale scopo. Il fine è renderlo conscio delle proprie capacità e permettergli di esprimere tutto il suo talento.

L’ obiettivo di un mental coach non è, dunque, analizzare il lato più oscuro di una persona, scavare nel subconscio alla ricerca di qualche trauma pregresso o del perché di un dato comportamento; l’attività che svolge, infatti, è ben più semplice: aiutare l’individuo a capire come risolvere concretamente un problema, fornire gli strumenti necessari per comprendere che in realtà quella data cosa può farla benissimo, è solo un blocco della sua mente.

Altra caratteristica che lo differenzia da uno psicologo, è che si rivolge a persone con obiettivi “normali”, che nulla hanno a che vedere con patologie cliniche.

 

Nel mondo dello sport la figura del mental coach si è diffusa a macchia d’olio. Il coach sportivo viene richiesto non solo da giocatori, come è facile supporre, ma anche dagli allenatori e dalle stesse società sportive. Il suo obiettivo è aiutare sportivi ed atleti di tutti i livelli agonistici a migliorare le loro performance. Chi si rivolge a lui ha un chiaro intento, raggiungere l’eccellenza e sa che per vincere una gara non basta un ottimo fisico allenato, ma è necessario anche che la mente sia libera, capace di rimanere lucida in qualunque situazione e pronta a sopportare momenti di grande stress e forte tensione emotiva. Assieme al campione coopera per creare una personalità forte e sicura dei propri mezzi e delle proprie abilità, allena la mente del giocatore a controllare le sue emozioni e i pensieri limitanti, a gestire la pressione pre-gara e durante l’esibizione, stimola la concentrazione e l’attenzione e sviluppa una mentalità vincente, indispensabile per raggiungere l’obiettivo a cui aspira: una performance da applausi e standing ovation.

L’aiuto di uno sport mental coach può essere richiesto da giovani talenti che hanno paura di non essere all’altezza delle aspettative che gli altri hanno riposto in loro da campioni che non riescono più a vincere ma vogliono tornare a farlo.

 

Attraverso una pratica continua e graduale, il mental coach deve operare sulla persona un cambiamento, una trasformazione, che possa concretizzare le sue potenzialità e di conseguenza migliorare le sue prestazioni. Il fine ultimo è responsabilizzare il soggetto, renderlo padrone delle sue azioni, infondergli quella fiducia necessaria per agire senza dubitare di se stesso. Chi si avvale del supporto di un mental coach non vuole solamente risolvere un problema ma ambisce all’eccellenza, vuole rendere più performanti possibili le sue performance, vuole essere il numero uno.