Per essere un ottimo coach bisogna innanzitutto conoscere profondamente se stessi, i propri limiti, le proprie debolezze e i propri punti di forza. Valutare se stessi è senza dubbio una fase imprescindibile del piano di sviluppo e allenamento. È il punto di partenza di qualsiasi programma di lavoro su se stessi.

 

Valutare se stessi è il primo step nella creazione del Piano di Sviluppo Personale. È una fase indispensabile per  identificare gli obiettivi di medio- lungo termine. Per identificare gli obiettivi è fondamentale sapere in che fase ci si trova nel percorso di crescita personale. La prima volta che si inizia a valutare se stessi bisogna decidere quali sono le aree più importanti per  il proprio cammino di crescita. Tra queste quali sono necessarie per raggiungere i propri obiettivi.

L’autovalutazione  è una fase molto importante in quanto permette di capire su quali aree bisogna concentrarsi per migliorarle: si ha la consapevolezza delle aeree su cui lavorare per raggiungere gli obiettivi finali. Analizzando le caratteristiche e gli aspetti personali  per ogni area si ha un quadro completo dei punti di forza e punti di debolezza. Questo aiuta ad avere una visione più chiara del proprio essere professionale e di quanto si è efficaci come allenatori.

Per capire su quali aree focalizzare l’attenzione bisogna anzitutto chiedersi quali caratteristiche deve avere un allenatore di successo nello stesso campo. Bisogna anche sapere di cosa hanno bisogno gli atleti dal proprio allenatore. Ci sono aree di sviluppo generali (uguali per tutti gli allenatori) e aree specifiche riguardanti un determinato sport.

 

Esempi di aree di intervento personali sono:

  • Conoscenze
  • Competenze del coach
  • Qualità personali
  • Esperienze
  • Abilità comunicative

 

Nel valutare se stessi  si deve riuscire ad  identificare tutte le possibili aree nelle quali lavorare per essere un allenatore di successo. Le aree di interesse sono quelle che combaciano con il proprio profilo personale e professionale. È fondamentale scegliere le aree giuste affinché siano facilmente gestibili. Le aree vanno scelte in base al profilo professionale, all’età, alla categoria di atleti da allenare e agli obiettivi da raggiungere nel lungo termine.

Dopo la scelta delle aree si deve valutare se stessi in ogni area attribuendo un punteggio che va da 1 a 10. Il punteggio 10 rappresenta il livello di prestazione ideale in quell’area.  Nella valutazione è molto importante essere realistici per implementare il giusto programma di sviluppo e allenamento. Essere troppo ottimistici potrebbe portare a trascurare aree che hanno bisogno di maggiore sviluppo. Così come essere troppo duri nel valutare se stessi può portare a lavorare su aree che non sono importanti per il proprio sviluppo. Bisogna saper valutare se stessi in modo equilibrato.

Uno strumento molto pratico per valutare se stessi è la ruota del profilo. È una ruota suddivisa in segmenti. Lungo il bordo esterno si scrivono le aree scelte e dentro la ruota si scrive il punteggio. In tal modo si può vedere facilmente come sono classificate le aree dal punteggio  ​​più basso a quello più alto.

 

Il coach attiva il piano di sviluppo rispondendo alle seguenti domande:

  • Quali sono le aree con il punteggio più basso?
  • Quali sono le aree importanti per raggiungere gli obiettivi di lungo termine?
  • Quali sono le aree che possono migliorare nel breve termine?

Dopo un’accurata e completa fase di analisi si possono stabilire gli obiettivi di breve termine per ogni area di intervento. Il piano di sviluppo inizia a lavorare dalle aree che hanno ottenuto un punteggio basso ma che sono importanti per il raggiungimento degli obiettivi finali.

Il vantaggio fondamentale della fase di valutazione di se stessi è l’ottenimento della piena consapevolezza. Si ottiene una fotografia del proprio profilo e si ha la possibilità di vedere nel tempo l’evoluzione avuta.