Quale che sia il tuo lavoro e il tuo ruolo, è importante essere consapevoli di quale stile di Leadership pratichi solitamente.
Allenarsi ad adottare stili “risonanti” è uno di quegli aspetti che fanno la differenza per un leader sia in termini di efficacia che di evoluzione personale.
Secondo il modello dell’intelligenza Emotiva esistono 6 distinti stili di leadership che i leader possono adottare.
E’ importante saper passare dall’uno all’altro secondo necessità.
Quattro di questi stili sono risonanti, due dissonanti.
Gli stili risonanti della leadership
Il Leader visionario
Il leader visionario indica al proprio gruppo qual è la meta da raggiungere ma non la strada da percorrere.
Questi leader imprimono un orientamento positivo al clima emotivo della propria organizzazione. Solitamente hanno il merito di trattenere i collaboratori di maggior valore. Del resto quando un individuo sente di essere in risonanza con valori e obiettivi dell’organizzazione lavorerà con piacere per essa. Secondo alcune ricerche (Cfr Goleman, Boyatzis e McKee) questo stile di leadership rappresenta l’approccio più efficace. Tuttavia, questo stile non funziona in ogni situazione: è destinato infatti a fallire se un leader lavora con un gruppo che ha più esperienza di lui e che considera presuntuosa la sua esposizione di ideali grandiosi.
Il Leader coach
Il leader coach si concentra sullo sviluppo personale piuttosto che sulla mera esecuzione dei compiti.
Questo approccio genera solitamente reazioni emozionali positive e ottimi risultati perché permette l’instaurarsi di un canale comunicativo costante che consente ai componenti di un team di ricevere in modo aperto e diretto i feedback sulle performance.
Un leader coach aiuta le persone a scoprire le proprie doti e i propri aspetti da migliorare, mettendoli in relazione con le aspirazioni personali e professionali.
Egli inoltre è molto abile nel delegare e assegnare degli incarichi impegnativi ai propri dipendenti, che riconosceranno in essi uno stimolo e non solo un incarico da eseguire.
Il Leader affiliativo
Il leader affiliativo facilita un incremento delle prestazioni ed esercita un impatto estremamente positivo sul clima del gruppo.
Trattando i propri dipendenti come individui, questi leader instaurano dei legami di lealtà solidi e alimentano la coesione del gruppo. Questo stile va applicato soprattutto quando il leader vuole migliorare l’armonia del gruppo, rafforzare la comunicazione al suo interno o ripristinare la fiducia tra azienda e dipendenti.
Il Leader democratico
Il leader democratico genera solitamente sentimenti di fiducia e rispetto.
Un approccio democratico produce ottimi risultati quando un leader è incerto su quale scelta compiere e ha la necessità di avvalersi delle idee dei propri dipendenti più capaci poiché, mantenendo un atteggiamento di apertura verso gli altri, alimenta il coinvolgimento.
Questo stile presenta però anche dei risvolti negativi, in particolare quando il ricorrere ad esso porta a una serie infinita di riunioni esasperanti, nel corso delle quali non si fa altro che rimuginare sulle possibilità senza mai tradurle in azione.
Lo stile democratico, per essere efficace, deve perciò fondarsi su due competenze fondamentali dell’intelligenza emotiva: la collaborazione all’interno del team e la gestione costruttiva dei conflitti interni.
Gli stili dissonanti della leadership: maneggiare con cautela!
Il Leader battistrada
Il leader “battistrada” agisce con eccellenza e pretende dagli altri lo stesso livello di prestazione.
Questo stile funziona bene soprattutto nei settori tecnici, con professionisti altamente specializzati o in divisioni commerciali estremamente determinate.
Sebbene possa utilmente far parte degli “strumenti di lavoro” di un leader, lo stile “battistrada” deve essere usato con parsimonia, o solo in quelle situazioni in cui può rivelarsi efficace (per esempio nella fase di sviluppo iniziale di un’azienda nel corso della quale il fattore crescita è fondamentale).
Se applicato con eccessivo rigore o in un contesto non idoneo, esso può far sentire i propri collaboratori pressati dalle continue pretese del loro leader.
Questo farà crollare il morale dei dipendenti, i quali saranno indotti a pensare che il loro leader non si fida della loro autonomia lavorativa. Inoltre, tali leader sono così focalizzati sui loro obiettivi da rivelarsi indifferenti verso le persone che usano per raggiungerli.
Tutto ciò porta a un clima di dissonanza. La leadership “battistrada” determina uno scarso livello di gestione emozionale, che per lo più si manifesta nell’impazienza e nell’eccessivo controllo.
Questo tipo di approccio può diventare efficace se viene associato ad altri stili di leadership, in particolare a quello visionario e a quello affiliativo.
Il Leader autoritario
Quando si pratica lo stile autoritario di leadership il feedback sulle prestazioni sarà totalmente incentrato sugli errori commessi e non sulle lodi per i successi ottenuti.
Il mondo degli affari pullula di leader coercitivi che non sono consapevoli del loro impatto negativo sul gruppo. Questi leader pretendono una totale e immediata obbedienza senza preoccuparsi di chiarire i loro ordini ai collaboratori. Se i dipendenti non eseguono i loro compiti senza fare domande, essi ricorrono – in modo esplicito o implicito – alle minacce, nel tentativo di esercitare un controllo totale.
È evidente come l’approccio autoritario del leader sia il meno efficace in molte situazioni.
Le continue critiche logorano il morale dei dipendenti ed eliminano qualsiasi soddisfazione derivante dal lavoro, rendendo i dipendenti improduttivi.
Questo stile priva il leader di uno degli strumenti di leadership più preziosi: la capacità di suscitare nel gruppo il senso di appartenenza.
Quanto lo stile autoritario funziona…
Nonostante abbia svariati lati negativi, se usato in modo oculato questo stile di leadership può avere un effetto significativo nel repertorio del leader emozionale.
Ad esempio, un leader che si trova a gestire una crisi aziendale sarà molto efficace se adotterà, almeno all’inizio, lo stile autoritario che gli permetterà di eliminare tutte le abitudini controproducenti e spingerà i dipendenti ad adottarne di nuove.
E tu … che tipo di Leader sei?
Qualunque sia il numero di stili che un leader padroneggia, egli può in qualsiasi momento incrementarli.
Il segreto per una leadership di successo consiste nel rafforzare le abilità emotive da cui si origina ogni stile.
Io credo infatti che Leader non si nasca ma lo si diventi grazie all’apprendimento e all’esercizio e che il Mental coaching sia una grande opportunità per allenarsi in tutto questo.
E tu cosa ne pensi? Raccontami la tua esperienza!
Scrivi un commento