L’aspetto mentale nel tennis è fondamentale più che in ogni altro sport.

Il tennis è uno degli sport più logoranti sotto il profilo psicologico e questo a causa di certe sue caratteristiche.

Quando giochiamo a tennis, non abbiamo bisogno di risolvere problemi ma possiamo sfruttare la mente per raggiungere uno stato di grande tranquillità e rilassatezza in cui il nostro corpo possa sentirsi a suo agio ed esprimersi al meglio delle sue possibilità.

Zanshin si traduce letteralmente in “mantenere lo spirito allerta“.

 

L’aspetto mentale nel tennis è fondamentale più che in ogni altro sport.

Il tennis è uno degli sport più logoranti sotto il profilo psicologico e questo a causa di certe sue caratteristiche:

 

  • il tennis è un’attività “open skill”, come in altri sport di situazione il soggetto deve affrontare realtà costantemente mutevoli cui rispondere rapidamente ed in maniera adeguata;
  • variano gli avversari, variano le superfici di gioco, il tipo di palle, la durata della partita;
  • è uno sport individuale, non ci sono sostituzioni e il giocatore è solo ad affrontare la gara;
  • è uno sport dove non esistono limiti di tempo e non c’è la possibilità di chiedere un time out;
  • ci sono molte interruzioni dovute alle regole del gioco che possono facilmente essere fonte di distrazione e deconcentrazione;
  • il risultato può essere messo in discussione fino all’ultimo punto del match, la pressione non si attenua fino alla fine della partita e non mette mai il giocatore al riparo dalle rimonte dell’avversario.

Il MENTAL COACHING consiste in un allenamento sistematico delle abilità mentali attraverso una serie di tecniche e pratiche che mirano al controllo ed al cambiamento dei comportamenti e delle esperienze mentali dell’atleta verso il raggiungimento del MASSIMO POTENZIALE.

 

L’ATTEGGIAMENTO MENTALE

I popoli cosiddetti primitivi hanno conservato un cervello profondo molto attivo. Sviluppando il nostro tipo di civilizzazione, abbiamo educato, raffinato e complicato la MENTE: in questo modo abbiamo però perduto la FORZA dell’INTUIZIONE e la SAGGEZZA legata al nucleo interno del cervello.

Lo ZEN è un metodo formidabile per l’uomo contemporaneo, almeno per quello che ha occhi per vedere e orecchie per ascoltare.

Attraverso la pratica regolare dello ZEN, c’è la possibilità di cambiare radicalmente e ritornare alle origini della vita attraverso la stabilizzazione dell’energia e l’allenamento della coscienza.

NON SI TIRA LA FRECCIA,
LA FRECCIA PARTE NELL’ISTANTE PRECISO IN CUI INCOSCIAMENTE SI E’ PRONTI E SPOGLIATI DEL SE’.

In Oriente hanno compreso che la mente, che in Occidente veneriamo come il sinonimo del nostro essere e con la quale ci identifichiamo totalmente, non è altro che un meccanismo, un computer molto sofisticato, adatto alla risoluzione dei problemi.

Quando non ci sono problemi reali, la mente che non ama stare ferma, comincia a crearne di nuovi, per sentirsi indispensabile e non perdere il controllo della situazione.

Quando giochiamo a tennis, non abbiamo bisogno di risolvere problemi ma possiamo sfruttare la mente per raggiungere uno stato di grande tranquillità e rilassatezza in cui il nostro corpo possa sentirsi a suo agio ed esprimersi al meglio delle sue possibilità.

 

LO SPIRITO DEL GESTO: ZANSHIN

Zanshin è un termine utilizzato nel mondo delle arti marziali col quale si indica un momento di concentrazione e di attenzione particolare durante il quale il soggetto tiene sotto controllo con lo sguardo l’avversario e si tiene a dovuta distanza da esso.

Zanshin si traduce letteralmente in “mantenere lo spirito allerta“.

Il vero Zanshin nasce da una concentrazione di tutti i sensi rivolta ad un particolare momento o ad una determinata azione, fisica e/o mentale “qui ed ora”.

ZANSHIN si applica in ogni atto della vita.

Imparare a “ praticare” significa essere consapevoli del proprio corpo e delle proprie sensazioni, significa non avere fretta, non aspettarsi niente e raggiungere uno stato di grande PACIFICAZIONE, lasciare andare la mente e liberarsi dai pensieri, essere completamente dentro ciò che si sta facendo.

Piccoli passi di CONSAPEVOLEZZA di sé portano automaticamente ad un’espansione dell’INCONSCIO, a stati di CALMA e di chiara VISIONE.

 

 

La bellezza naturale del corpo è il riflesso dell’addestramento mentale alla concentrazione nei gesti.

L’azione naturale è inconscia e perfettamente bella: con l’esercizio i gesti divengono facili e controllati e il corpo trova la sua bellezza.

Qualcuno riesce a farlo GIOCANDO A TENNIS.

 

IL CENTRO DELL’ENERGIA

La parte di noi che rimane sempre totalmente concentrata e rilassata anche nei momenti più stressanti, la parte che non viene disturbata da nessun avvenimento esterno e che ha la capacità di osservare tutto con grande distacco e freddezza è il nostro centro.

I maestri orientali affermano che il centro del nostro essere non si trova nella mente, ma 3- 4  centimetri sotto l’ombelico ed è lì che risiede L’ENERGIA VITALE.

Con alcune tecniche di mental coaching è possibile arginare le interferenze provenienti dall’ambiente esterno (distrazioni) e soprattutto controllare le interferenze interne (pensieri ed emozioni).

Il modo più efficace per entrare in contatto con il nostro centro sono le TECNICHE DI MEDITAZIONE che ci aiutano a rallentare, e poi gradualmente fermare, il flusso continuo di pensieri, l’attività incessante della mente e il vortice agitato delle emozioni.

Gli aspetti da tenere in considerazione per entrare in contatto con il NOSTRO VERO CENTRO, inesauribile fonte di ENERGIA e capaci di farci rimanere nel QUI e ORA senza distrazioni sono:

  • il rilassamento
  • la respirazione
  • la focalizzazione
  • la meditazione in movimento
  • la visualizzazione
  • la postura

 

IL RILASSAMENTO

E’ dimostrato scientificamente che i muscoli lavorano meglio quando siamo rilassati, l’energia scorre meglio nel corpo, i messaggi del cervello arrivano più velocemente alle varie parti del corpo e vengono meglio eseguiti.

Al contrario, maggiore è la tensione muscolare non controllata e più difficile diventa l’esecuzione motoria coordinata.

Imparare a decontrarre la muscolatura significa sviluppare maggiore sensibilità verso le proprie sensazioni  e verso le risposte del corpo.

Le tecniche di rilassamento sono fondamentali per facilitare il miglioramento della CONCENTRAZIONE, lo sviluppo delle abilità IMMAGINATIVE e l’incremento dell’AUTOEFFICACIA.

Una delle cose che aiuta enormemente a rilassarsi è ascoltare il RESPIRO.

 

LA RESPIRAZIONE

L’ ESERCIZIO DEL RESPIRO permette di neutralizzare gli scatti d’ira, di dominare ISTINTI e PASSIONI, di controllare l’ATTIVITA’ MENTALE.

La CIRCOLAZIONE CELEBRALE è notevolmente migliorata.

La corteccia riposa e il flusso cosciente dei pensieri è arrestato, mentre il sangue affluisce verso gli strati profondi. Si è ricettivi, attenti al massimo, attraverso ognuna delle cellule del corpo.

Si pensa con il corpo e inconsciamente ogni DUALITA’ o contraddizione viene superata, senza consumare energia.

La RESPIRAZIONE ZEN non è comparabile a nessun’altra: mira innanzitutto a stabilire un RITMO LENTO, POTENTE e NATURALE.

Se si è concentrati su una ESPIRAZIONE DOLCE, LUNGA e PROFONDA con l’attenzione raccolta sulla posizione, l’INSPIRAZIONE verrà naturalmente.

L’aria è rigettata lentamente e silenziosamente e l’ESPIRAZIONE provoca un salutare massaggio degli organi interni.

Questo soffio, è l’ “OM”, il SEME: è il PNEUMA, sorgente della vita.

 

 

In Oriente, una delle tecniche di meditazione più antiche e conosciute è la RESPIRAZIONE VIPASSANA, che consiste nel sedersi in silenzio, in una posizione confortevole, e ascoltare il RESPIRO che entra attraverso il naso, scende verso i polmoni e poi giù fino alla pancia, dove si ferma un attimo, per  poi risalire lungo lo stesso percorso e uscire fuori, ancora dal naso.

Consiste nel seguire attentamente il RITMO dell’INSPIRAZIONE e dell’ESPIRAZIONE, invece di rincorrere i pensieri, che si affollano senza sosta nella mente e che cercano di portarci via, lontano dal QUI e ORA.

 

Ora APPLICHIAMO questa tecnica al TENNIS:

quando la palla colpita dall’avversario viene verso di noi, sul diritto o sul rovescio, mentre portiamo la racchetta indietro per aprire, inspiriamo profondamente con il naso, facendo attenzione che il respiro non si fermi nel torace, ma vada in profondità fino alla pancia: sentiremo di accumulare energia positiva.

Quando siamo pronti a colpire la palla e la racchetta inizia il suo movimento in avanti, espiriamo dalla bocca, accompagnando con il respiro il movimento della racchetta, ma senza perdere l’attenzione a quello che stiamo facendo, perché l’elemento più importante di questo esercizio è la CONSAPEVOLEZZA.

Insomma, INSPIRIAMO quando apriamo ed ESPIRIAMO quando eseguiamo il colpo.

La forza con cui emettiamo il respiro dipende dal tipo di colpo che eseguiamo: se si tratta di un colpo di approccio o di difesa, l’espirazione sarà lenta e controllata, come il movimento del braccio; se invece si tratta di un colpo offensivo, allora avverrà con forza esplosiva.

La prima conseguenza pratica di questo esercizio è che focalizzando l’attenzione sulla sincronizzazione tra il respiro e il movimento della racchetta, non avremo tempo per prestare attenzione al DIALOGO INTERNO, in cui la mente interferisce con il corpo.

All’inizio, allenatevi sempre facendo palleggio il più lentamente possibile e mai in partita. Create una situazione il più possibile facile e rilassata, in modo da non aggiungere tensioni e insicurezze al fatto che state provando una cosa nuova, che all’inizio disturberà un po’ la dinamica dei vostri movimenti e che potrebbe portarvi fuori ritmo.

Fra una palla e l’altra, fate sempre attenzione che il RESPIRO sia lento e profondo e che arrivi alla PANCIA.

 

FOCALIZZARE LA PALLA

L’impatto della palla con le corde della racchetta è il momento fondamentale in cui la mente con tutta la sua forza caotica gestisce la pura di sbagliare, l’insicurezza e soprattutto la distrazione e la tendenza a sfuggire dal QUI E ORA.

Focalizzare la palla mentre viene verso di noi, supera il net, inizia la parabola discendente, tocca il campo con il primo rimbalzo e poi risale fino al punto in cui la impattiamo davanti a noi con il piatto corde della racchetta.

La mia esperienza di tecnico mi ha insegnato negli anni che, quando si focalizza la palla e si sta nel QUI e ORA, il corpo raggiunge un livello di ATTENZIONE  e di CONSAPEVOLEZZA tali da saper esattamente quello che avviene intorno, i movimenti dell’avversario, il punto in cui indirizzare il colpo, il sole, il vento, il pubblico, senza esserne disturbato o distratto.

Si raggiunge uno spazio in cui siamo totalmente consapevoli di tutto quello che avviene intorno a noi.

Focalizzare la palla è molto utile anche da un punto di vista tecnico, perché fornisce tutte le informazioni di cui necessitiamo e rafforza la sicurezza nei colpi.

Focalizzare la palla offre un altro grande vantaggio: la fa RALLENTARE nella nostra percezione. La palla è come la mente, se FOCALIZZATA tende a muoversi più lentamente, fino quasi a fermarsi, proprio come nella meditazione rallentiamo l’attività dei pensieri fino a fermarli.

 

LA MEDITAZIONE IN MOVIMENTO: GIOCARE ZEN

Una delle vie più interessanti per una coerente attivazione delle capacità istintive di movimento è la cosiddetta “MEDITAZIONE IN MOVIMENTO”: trovare il modo più soddisfacente ed efficace (liberandosi dai pensieri coscienti e aumentando la propria consapevolezza corporea istintiva) di giocare a tennis facendo uso di tecniche prese in prestito dallo ZEN.

La parola ZEN significa meditazione.

Lo zen invita a vedere chiaramente quello che è in noi e per fare questo è necessario svuotare il nostro spirito dagli ingombri che normalmente lo occupano: spazio, tempo, affermazione e negazione, bene e male.

ZEN è l’esperienza millenaria e allo stesso tempo sempre nuova del RISVEGLIO.

La maggior parte di noi ha la tendenza a pensare ansiosamente al PASSATO o al FUTURO,

invece di essere concentrati su AZIONI, PAROLE e PENSIERI del MOMENTO PRESENTE.

La grande lezione dello Zen è ESSERE COMPLETAMENTE PRESENTE in ogni GESTO,

CONCENTRARSI nel QUI e ORA.

 

LA VISUALIZZAZIONE

La visualizzazione è considerata dai Mental Coach una delle principali abilità cognitive che gli atleti possono sviluppare per migliorare il rendimento della loro prestazione agonistica.

La visualizzazione si dimostra di grande utilità sia nell’apprendimento di un atto motorio, perché attiva processi utili all’esecuzione reale, sia nella preparazione alla gara perché attraverso l’immaginazione l’atleta può elaborare strategie, tattiche e risposte ad eventi inattesi. Lavorando sugli ancoraggi l’atleta può incrementare la fiducia in se stesso.

L’uso sistematico ed allenante della visualizzazione favorisce l’insorgenza dell’autostima emotiva.

 

LA POSTURA

L’abitudine a lavorare sulla muscolatura attraverso le varie posture e il controllo della respirazione favoriscono l’attivazione e la tonificazione di tutti i muscoli del corpo, con benefici sulle ossa, sulla circolazione del sangue, sul cuore, sui polmoni, sul metabolismo cellulare, sul sistema nervoso; arti e giunture diventano più elastici e flessibili, il sangue risulta più ossigenato e purificato, svolgendo un’opera di rigenerazione e depurazione dai depositi di tossine.

Quando si è ottenuta una buona padronanza dei muscoli del corpo e la capacità di concentrazione,

si godrà di uno stato di tranquillità psicologica, di calma e di rilassamento favorevoli alla pratica sportiva.

 

Lo sport è un rito costruito attorno al proprio corpo, portato avanti con esercizio e pazienza per un tempo sufficientemente lungo da portare ad identificarsi completamente nell’azione, nel colpo e nel movimento.