Già a livello giovanile l’avviamento alla carriera professionistica mette a dura prova fisico e sistema nervoso degli atleti; le sedute settimanali diventano sempre più lunghe e intense e possono aumentare notevolmente sia il rischio di infortuni che quello relativo alla perdita di motivazione. Oggi vi parlerò, con l’aiuto di uno specialista del settore, Sergio Salati (Docente per la European Rebirthing School e Istituto Svizzero di Rebirthing, Istruttore CONI per il progetto denominato “Sport and Work”) di una metodologia  che può aiutare notevolmente i nostri atleti (ma non solo) a sciogliere tensioni psico-fisiche e stress da allenamento: il Rebirthing.

 

Lo sport è un divertimento, un gioco, un passatempo, ma quando diventa passione e soprattutto un vero e proprio stile di vita, richiede un allenamento costante e uno sforzo psico-fisico molto elevato.

Già a livello giovanile l’avviamento alla carriera professionistica mette a dura prova fisico e sistema nervoso degli atleti; le sedute settimanali diventano sempre più lunghe e intense e possono aumentare notevolmente sia il rischio di infortuni che quello relativo alla perdita di motivazione. Oggi vi parlerò, con l’aiuto di uno specialista del settore, Sergio Salati (Docente per la European Rebirthing School e Istituto Svizzero di Rebirthing, Istruttore CONI per il progetto denominato “Sport and Work”) di una metodologia  che può aiutare notevolmente i nostri atleti (ma non solo) a sciogliere tensioni psico-fisiche e stress da allenamento: il Rebirthing.

 

 

COS’È IL REBIRTHING ?

Il Rebirthing (dall’inglese “Rinascita”) è un metodo, oggetto di studi e tesi universitarie (che possiamo fornire su richiesta), che prende in considerazione l’importanza di una respirazione di tipo circolare, continua; ha avuto origine in California alla fine degli anni ’70 con Leonard Orr, ricercatore nel campo dello sviluppo personale.

Le sessioni di Rebirthing possono essere sperimentate in acqua (calda o fredda) o a “secco” (in palestre o studi) e hanno una durata da 45 minuti circa a un’ora e più, con gran senso di rigenerazione ma non solo, di vero e proprio riequilibrio psicologico e, in molti casi, di notevole interesse perchè aiutano a sciogliere tensioni fisiche ed emotive. Proprio queste ultime, le tensioni emotive, dovute a carichi di stress o ai tanti impegni ravvicinati, possono essere la causa di un respiro superficiale la cui diretta conseguenza è uno squilibrio bioenergetico che limita la nostra forza, la capacità di concentrazione e l’energia vitale (così indispensabile per tutti ma in particolar modo per uno sportivo).

 
IL REBIRTHING APPLICATO ALLO SPORT

I benefici principali, riscontrati con l’applicazione del REBIRTHING da tennisti, calciatori, istruttori di equitazione e sportivi in generale sono principalmente i seguenti:

  • Contribuisce al miglioramento della performance;
  • Aumenta l’energia e facilita il recupero fisico;
  • Migliora la concentrazione e la prontezza dei riflessi;
  • Riduce stress e affaticamento;
  • Aiuta lo smaltimento dell’acido lattico nei muscoli;
  • Migliora la qualità del sonno con gran senso di rigenerazione;
  • Contrasta l’ipossia (ridotta disponibilità di ossigeno a livello cellulare);
  • In ultimo, ma non di secondaria importanza, laddove è sperimentato e applicato per  sport di squadra, favorisce la coesione del gruppo.

 

MENS SANA IN CORPORE SANO

Dalla descrizione del nostro specialista di Rebirthing, Sergio Salati, è possibile constatare quanto sia fondamentale una corretta respirazione soprattutto per gli sportivi. Ritengo che questa metodica sia importante nel pre-gara, perchè favorisce la concentrazione e fornisce più ossigeno ai muscoli, garantendo una migliore performance; ma diventa ancora più importante alla fine di una competizione o di una seduta di allenamento piuttosto intensa, in quanto favorisce il pieno recupero muscolare e ripristina le energie vitali di corpo e mente.